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Racconto di una trasformazione

ovvero:

Nascita del Cerchio Co-operativo dell’Associazione Solaris, Vicenza

 

Sabato scorso sono stata invitata ad un incontro fra gli operatori che Solaris sta ospitando con le loro attività. Obiettivo: unire le forze e fare emergere delle proposte per la nuova stagione, discutere idee e progetti e possibili collaborazioni fra di noi. 

 

Ci sono andata volentieri, con l’idea di trovare qualche nuova strategia per promuovere quello che sto proponendo. 

 

Una delle proposte di Angela –  la Presidente –  era quella di ricercare possibili iniziative trasversali che vedessero la collaborazione di due o più persone del nostro gruppo. E, in aggiunta, individuare in che modo queste iniziative potessero sposarsi con la missione di Solaris: Associazione di ricerca per la consapevolezza, il cambiamento e la pace. 

 

Consapevolezza …  cambiamento …  pace. Tre parole importanti. Forse un tantino eccessive, direte voi? Questo è quello che ho pensato anch’io – all’inizio. Ma poi … 

 

Mano a mano che si discuteva, che le persone esponevano le loro idee, che emergevano i singoli pareri, alcuni concordi, altri contrastanti, ho iniziato piano piano – inevitabilmente – a osservare le mie reazioni: come risuonava in me l’intervento di ciascuno, l’eco che aveva la mia voce, i pensieri che mi comparivano davanti, le emozioni, le sensazioni. Piacere, interesse, disappunto e molto altro ancora. Spadroneggiava la domanda: ma cosa ci faccio io qui? La mia idea iniziale si stava lentamente sgretolando. La possibilità di trovare un modo per vendere meglio i miei corsi pareva all’improvviso distante. E una vaga sensazione di estraneità si stava insinuando in me, mista ad un certo disagio. Rendermi conto dei sentimenti che provavo mi infastidiva: mi faceva sentire toccata, esposta, vulnerabile. 

 

Ad un certo punto nel discorso è emersa un’evidenza: non si può proporre ai nostri clienti (o studenti, o come vogliamo chiamarli), di accogliere delle proposte integrate se – in primis – non ci integriamo fra di noi. E quindi serve trovarsi, incontrarsi, dialogare, costruire relazioni. 

 

Principio basilare, ma – chissà perché – lì per lì mi era sfuggito. 

 

A quel punto si è reso evidente che il discorso piano piano stava virando, la conversazione stava prendendo una piega diversa. Stava emergendo qualcosa di inedito, e la faccenda si faceva interessante. E l’ingrediente che lo rendeva possibile erano proprio le nostre le differenze, la disomogeneità, le opinioni contrastanti.  

Quello che stava prendendo corpo in quel momento è stato definito da qualcuno come  “il raccontare una storia”: la propria storia. Io l’ho chiamato “dire qualcosa di vero”. La semplice verità di chi riesce ad includere se stesso tutto intero nel tessuto di un discorso, e non solo il frammento che si considera essere il pezzo forte, la versione più rodata. 

 

Credo che affinché questa trasformazione avvenga, per tramutare la chiacchiera in dialogo, lo stare insieme in incontro, sia necessario – oltre alla volontà dei singoli – anche un contenitore: uno spazio e un tempo che consenta alle persone di fidarsi l’una dell’altra. Ma soprattutto di fidarsi di se stesse, della propria capacità di lasciarsi toccare, di farsi spostare senza farsi travolgere. E stava succedendo in quel momento.

Aggiungerei che serve anche una via di accesso: un argomento, per chi si occupa di dialogo; una storia per chi dedica al teatro; una tecnica per lavora attraverso il corpo. Strumenti, insomma. 

Sarebbe bello potersi trovare solo per dire: dialoghiamo, incontriamoci. Indubbiamente più difficile. 

 

Quindi quello che avrei voluto evitare era quello che, alla fine, ha fatto la differenza in positivo – come spesso accade.  Ovvero, ogni volta che mi sentivo permalosa, un po’ ridicola, leggermente ingessata, avrei voluto che non fosse così: volevo ritornare a sentirmi invisibile, intoccabile, patinata dall’arguto cinismo che mi contraddistingue. Ma non mi riusciva più. E dopo che me lo sono vista succedere una volta, poi due, poi tre, mi sono resa conto che quello che mi stava “spostando” non era poi quella gran bufera. Al massimo un venticello che mi avrebbe fatta uscire di lì leggermente spettinata – niente di più. E mi ha strappato un sorriso. 

 

A quel punto credo che se vogliamo abbozzare le parole consapevolezza – cambiamento – pace, direi che abbiamo imboccato la direzione. 

 

Ci incontreremo ancora. 

Eventi

Porte aperte dell’Antiginnastica® – settembre 2022

A settembre si può praticare gratuitamente l’Antiginnastica®. Partecipa  a una seduta di scoperta per conoscere il metodo di Thérèse Bertherat. 

Posti limitati – necessaria prenotazione –  tel o whatsapp 338-4959950 o info@etadellavita.it

Vi aspetto a Ferrara, Vicenza e Schio (Vi) nelle date indicate qui sotto – Francesca Dal Lago, esperta certificata Antiginnastica®

Per saperne di più sulle iniziative presso altre sedi in Italia e all’estero visita il sito ufficiale Antigymnastique

Schio (Vi)

  • mercoledì 14 settembre ore 19:30
  • giovedì 15 settembre ore 18:00

c/o Le Età della Vita – via Ippolito Nievo 11 – Schio

info corsi in programma

Ferrara

  • sabato 17 settembre – ore 10:30

c/o Progetto 21 – Piazza San Giorgio 14/a – Ferrara

Info corsi in programma

Vicenza

  • Lunedì 12 settembre ore 18:00

c/o Percorsi di Bamboo – via del Progresso 38 – Vicenza

Info corsi in programma

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Antiginnastica Schio

Settembre: porte aperte – visualizza le date

A Schio (Vi) a partire da settembre sedute con cadenza settimanale:

  • Mercoledì 19:30-21:00
  • Giovedì 18:00-19:30

Presso lo studio Le Età della Vita – via Ippolito Nievo, 11 – Schio

per info e prenotazioni tel/whatsapp 338-4959950 info@etadellavita.it

Eventi

Antiginnastica Ferrara

Settembre: porte aperte – visualizza le date

Si organizzano stages di 3 ore il sabato mattina con cadenza mensile.

Sede: “Progetto21” –  piazza S.Giorgio 14/a – Ferrara.

Calendario autunno-inverno 2022:
  • sabato 24 settembre ore 10:00-13:00
  • sabato 22 ottobre ore 10:00-13:00
  • sabato 19 novembre ore 10:00-13:00
  • sabato 17 dicembre ore 10:00-13:00

per info 338-4959950 – per saperne di più prenota un colloquio online

Eventi

Seduta per professionisti


 

L’Antiginnastica® è ideale come lavoro di prevenzione e recupero. Non è una terapia, ma può essere molto utile come  pratica complementare per chi si sta occupando della propria salute attraverso un professionista (medico, osteopata, fisioterapista ecc.,) per chi ha intrapreso un percorso di psicoterapia, per chi pratica dello sport.

Sei un professionista della salute / benessere e vorresti saperne di più? Contattami: organizzo periodicamente degli incontri dedicati, a titolo gratuito. 

Per informazioni tel/whatsapp 338-4959950 o info@etadellavita.it